L'Amore per le Panoplie

Ricostruzione dello scudo di Achille

L’AMORE VERSO LE PANOPLIE NELL’ETA’ DEL BRONZO

Nell’età del bronzo si assistette ad un cambio radicale della società che si rifletté sugli aspetti culturali dei vari popoli, provocato non solo dall’utilizzo e dalla sistematica lavorazione del bronzo, una lega ottenuta attraverso la fusione di rame e stagno. Per esempio, migliorarono notevolmente le produzioni artistiche della ceramica e si fecero progressi significativi nell’architettura, ancora primitiva, degli edifici. In ogni caso, la diffusione del bronzo portò notevoli ripercussioni anche nel campo militare, dal momento che le armi forgiate con la nuova lega soppiantarono quelle in pietra, cosa che non riuscì alle armi in rame, troppo morbide e perciò utili in combattimento al massimo per ferire di punta. Fatto sta che nell’ultima fase del bronzo finale si affermò l’ideale eroico, comune a tutte le civiltà mediterranee, ma diffuso e celebrato specialmente nell’antica Grecia. Tutto ciò creò una vera passione verso le armi e le armature, sempre più lavorate e raffinate. Per meglio comprendere quanto appena scritto, bisogna pensare al fatto che in un’altra parte d’Europa, intorno al 1200 a.C., era in corso una guerra mitica: la guerra di Troia. La guerra fu combattuta fra gli Achei, guidati da Agamennone e i Troiani, abitanti della ricca e potente città-stato di Ilio, affacciata sullo stretto dei Dardanelli e perciò situata in una posizione strategica per il controllo dei commerci, forse il vero motivo dello scoppio delle ostilità. La notorietà della guerra di Troia ci è giunta a noi grazie all’Iliade, un poema epico attribuito tradizionalmente ad Omero. Sebbene presenti sicuramente ingigantimenti di eventi ed esaltazioni degli eroi che presero parte da protagonisti allo scontro, è comunque un importante documento storico. D’altronde, da tempo si ritiene probabile che la Troia omerica abbia effettivamente affrontato un assedio, almeno stando alle prove archeologiche riscontrate nel sito archeologico dell’antica città. In ogni caso, ritornando a noi, proprio nell’Iliade vi è una descrizione molto accurata dello scudo di Achille che ci fa capire l’attenzione e la passione, se non l’amore, che gli uomini del tempo riservavano alle armi e alle armature. Di seguito la descrizione dello scudo di Achille:

“Ivi ei fece la terra, il mare, il cielo
E il Sole infaticabile, e la tonda
Luna, e gli astri diversi onde sfavilla
Incoronata la celeste volta,
E le Pleiadi, e l’Iadi, e la stella
D’Orïon tempestosa, e la grand’Orsa
Che pur Plaustro si noma. Intorno al polo
Ella si gira ed Orïon riguarda,
Dai lavacri del mar sola divisa.”

Per concludere, le armi erano talmente tanto apprezzate che erano i doni più scambiati e apprezzati dall’aristocrazia guerriera, come si evince anche in numerosi versi dell’Iliade.

 Fonti:

“Gli Antichi Popoli del Piemonte” di Sandro Caranzano, ed. del Capricorno 2021; “L’Iliade” di Omero.

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