La relazione che intercorre fra la città e l'Università affonda le radici nel lontano passato. Bisogna tener presente che nel XVI secolo Mondovì era uno dei centri più floridi e popolosi di tutto il Piemonte, dal momento che contava circa ventiduemila abitanti, più o meno gli stessi di oggi. Al contrario, nello stesso periodo storico, Torino ne avrebbe avuti intorno ai diciassettemila. Non fu un caso, quindi, se il primo libro stampato in Piemonte fu edito proprio a Mondovì. Infatti, risaliva al 1472 la pubblicazione dell’opera “Confessioni” di Sant’Agostino. Per tali ragioni, quando Emanuele Filiberto si recò a Mondovì, capì che era la città giusta per essere la sede dello “Studio Generale”. L’istituzione dell’Università monregalese fu certificata, come consuetudine al tempo, dalla bolla papale del 22 settembre1562, sebbene i corsi fossero iniziati nei primi mesi del 1561. Sempre nel1561, il duca intimò a tutti i suoi sudditi che studiavano all’estero di tornare in patria, pena la confisca dei loro beni. L'Università attirò professori dalle sedi più prestigiose d'Italia e di Francia, nonchè studenti da gran parte dell'Europa. Tra i docenti più celebri che illustrarono l’ateneo monregalese, ci furono il teologo e poi santo Roberto Bellarminio che fu anche rettore della Pontificia Università Gregoriana dal 1592 al 1594 e che per tre anni fu lettore di retorica e lingua Greca, ma specialmente il letterato Giovan Battista Giraldi Cinzio che accettò l’invito del duca anche perché un suo avo materno era monregalese. I corsi furono dislocati in più edifici della città, come nella chiesa di Sant’Antonio, vicino al Vescovado, nel Collegio dei Gesuiti e nel palazzo comunale. Lo scopo del duca era quello di plasmare, attraverso l'insegnamento superiore, una nuova classe dirigente per lo stato sabaudo, oltre a dare nuovo slancio all'economia e alla cultura del Ducato, dopo i devastanti anni della guerra con la Francia. Tuttavia, a seguito dello spostamento della capitale del Ducato di Savoia da Chambery a Torino, avvenuto nel1563, la situazione cambiò e nel 1566 l'Università ritornò nella sua antica sede. Nondimeno, seppur cessarono i corsi pubblici, restavano in attività i collegi di giurisprudenza, di medicina e di teologia che avrebbero potuto conferire lauree a coloro che avessero compiuto un percorso di studi privato. Per avere un quadro completo degli studi superiori monregalesi, bisogna sapere che nel 1561 venne stabilito nel terziere di Carassone il primo Collegio gesuita del Piemonte. Nel 1596 proprio i Gesuiti, grazie all’intervento del cardinale Vincenzo Lauro, ex vescovo della Diocesi di Mondovì, riuscirono ad ottenere il diritto di insegnare logica, parallelamente alle materie classiche come la grammatica, l’umanità e la retorica. Il Collegio dei Gesuiti era situato indicativamente dove oggi sorge il Palazzo di Giustizia e quindi a ridosso di piazza Maggiore. Dal 1610 si aggiunsero i corsi di filosofia, di matematica e delle scienze fisiche, nel 1676 si inaugurò quello di teologia scolastica ed infine, a partire dal 1698, iniziò l’insegnamento della teologia morale. Attraverso l’insegnamento, i Gesuiti ottennero il predominio culturale nel monregalese, ciò accrebbe il loro prestigio e di conseguenza aumentò il peso politico della Compagnia all'interno della comunità. Seppur ostentati dai torinesi, i corsi rimasero attivi fino al 1719, quando lo “Studio Generale” venne definitivamente soppresso da Vittorio Amedeo II come ritorsione contro i monregalesi, rei di aver preso parte alla “Guerra del Sale”. Nei centosessant'anni di attività vennero rilasciate circa duemiladuecento lauree. Dopo più di due secoli, il legame tra Mondovì e l’istruzione accademica si è riavviato ad inizio anni Novanta del Novecento,grazie alla collaborazione fra la città e il Politecnico di Torino. Il 1°ottobre 1990 si insediò la sede del Politecnico Monregalese, a cui si aggiunsenel 1991 la facoltà di Architettura. Nel 2010 la sede del Politecnico di Mondovì venne chiusa, ma nel ventennio in cui operò, furono erogate quattordicimila lauree.
Fonti: Andrea Pozzo a Mondovì; a cura di H. W. Pfeiffer; ed. Jack Book SpA; Milano; 2010. Mondovì e gli Studi; a cura di Armando Mazzucchi; ed. Comune di Mondovì.