Nella Roma arcaica la religione era caratterizzata da una pluralità di divinità: i numen. Ciascuna era inerente ad un aspetto della vita quotidiana. Inizialmente, nei primi secoli della repubblica le divinità non erano antropomorfizzate ed oltre ai numen si veneravano gli spiriti dei parenti defunti, i mari e quelli degli ascendenti, i lari.
Con l'espansione di Roma aumentarono i contatti con altri popoli e civiltà. In particolar modo, i Romani entrarono in contatto con la cultura etrusca e greca, con la conseguenza che anche la religione mutò profondamente. A differenza della letteratura e della filosofia, la "nuova" religione non penetrò attraverso l'iniziativa di privati, ma attraverso una vera e propria politica dell'autorità civile, iniziata prima del III secolo a.C., con l'intento di conservare la pax deorum, ossia un rapporto di concordia fra la comunità dei cives, i cittadini romani, e le divinità in cui credevano.
L'antico Romano ambiva ad una vita corretta e virtuosa, proprio perchè era circondato da forze divine semi-ignote e cercava di propiziarsi gli dei buoni attraverso sacrifici e incantesimi.
Su questa base religiosa vennero introdotti elementi provenienti dalla cultura greca ed etrusca. Proprio grazie all'influenza etrusca si deve l'incarnazione delle divinità in forme umane. Per esempio, con la caduta di Veio vennero portate a Roma e collocate nel grande tempio dedicato a Giove Capitolino, le statue del protettore della città etrusca Volca. Sempre dal mondo etrusco arrivarono divinità come Eracle, che diventò Ercole e i dioscuri, Castore e Polluce, la cui venerazione però nacque a Sparta. I dioscuri comparvero nei denari più antichi della Repubblica romana, indicativamente dal 211 a.C., anno in cui venne introdotta tale moneta, fino a circa la metà del secolo successivo. Dalla Grecia arrivò il culto del dio Apollo già intorno al V secolo a.C.
Tuttavia, l'effettiva identificazione degli dei romani con quelli greci avverrà tra il II e il I secolo a.C., quando acquisiranno l'aspetto e le qualità degli dei dell'Olimpo,. Afrodite diventò Venere, Zeus verrà chiamato Giove ed Hera divenne Giunone.
A seguito di tale processo, forse iniziò a venir meno la forte presenza della religione nella vita quotidiana dei Romani che contraddistinse l'età regia e la prima età repubblicana, con la conseguenza di una forte perdita di valori, specialmente nelle classi più ricche e potenti. Augusto cercherà di porre rimedio all'allontanamento dalla religione e dalle consuetudini antiche, ma riuscendoci solo parzialmente.
Fonte: Giovanni Geraci e Arnaldo Marcone; Storia romana; Mondadori; Città di Castello (PG); 2020.