La Democrazia: Dall'Antica Grecia al Medioevo

Immagine senato romano

L’8 e il 9 giugno si terranno le elezioni valide per eleggere i parlamentari europei ei consiglieri della Regione Piemonte. In più, in molti comuni d’Italia si eleggeranno i sindaci e i consiglieri comunali.

Si è soliti far risalire la nascita della democrazia all’antica Grecia ed in particolare alla polis di Atene. La parola democrazia combina i termini greci “Demos”, ossia popolo e “Kratos” che significa potere. Ovviamente, però, quella ateniese era una democrazia molto diversa dalla nostra e per certi versi non paragonabile. In ogni caso, nel corso del VI secolo a.C., grazie al lavoro del politico Solone, il potere dell’aristocrazia ateniese fu ridimensionato. Fu istituita l’Ecclesia, un’assemblea aperta a tutti i cittadini maschi e adulti. Sebbene a scuola venga studiata successivamente all’antica Grecia, quasi contemporaneamente a ciò che abbiamo poc’anzi descritto, a Roma nacque la Repubblica. Tuttavia, gli storici del diritto e i giuristi contemporanei hanno idee diverse su quanto fosse effettivamente una democrazia quella romana. Per Antonio Guarino l’accento dovrebbe essere posto sulla presenza di assemblee elettive e il modo con cui venivano prese decisioni e perciò se si guarda a tale aspetto, la risposta alla domanda se la Repubblica romana fosse considerabile una democrazia, è sì. D’altronde, l’ideale democratico è un’utopia visto che teoricamente i cittadini dovrebbero, concordemente, risolvere i problemi della propria comunità. Non essendo ciò possibile, ancora oggi i sistemi democratici sono retti dal criterio della maggioranza. Tuttavia, per un altro grande studioso, il cui nome è Luciano Canfora, la repubblica di Roma era retta da un’oligarchia, dal momento che le decisioni erano prese tra le ristrette fila della nobilitas patrizio-plebea e non erano rari casi di compravendita elettorale, anzi era una prassi estremamente comune. Detto ciò, anche oggi non sono rari episodi di corruzione elettorale. In ogni caso, nella storia un’altra epoca è conosciuta per essere stata un esempio di democrazia: l’età dei comuni. Infatti, l’età comunale in Italia iniziò alla fine del XI secolo ed era caratterizzata dal fatto che il potere era retto da istituzioni cittadine che a pieno titolo potevano dirsi democratiche.

Tuttavia, è interessante sapere che nel libero comune del Montis Regalis, oggi Mondovì, il sistema di votazione in seno al Consiglio generale che era formato da 300savi, 100 per terziere, consisteva nell’usare fave bianche quando si era a favore di una proposta e fave nere se si era contro. Un altro fatto interessante è che già all’epoca vi era un “registro delle presenze” a cui solitamente partecipavano circa 50 o 60 capi famiglia. Chiaramente il numero di presenti aumentava in caso di decisioni importanti. Il record, stabilito nel1298, fu di 110 consiglieri. Oggi parleremmo di un radicato ed inaccettabile fenomeno di assenteismo.

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