LA PIU' SACRA E MISTERIOSA FRA LE CORONE
Poco si sa sulla storia della Corona Ferrea, perfino le origini del nome sono oscure, dal momento che essa è composta prevalentemente d'oro e in miusra minore d'argento. Secondo alcuni il nome è dovuto alla forza e al valore del popolo italico, con cui l'imperatore poteva sottomettere tutte le genti del mondo. Da sempre la Corona Ferrea è riconosciuta come la corona dei re Longobardi, anche se per questo popolo la corona non era un simbolo regio, a differenza della lancia e dello scudo, ed è perciò difficile dire che i sovrani longobardi la usassero.
Di sicuro essa venne utilizzata per l'incoronazione di molti re d'Italia nel corso dei secoli, il primo di cui si ha notizia fu Ottone nel 996, l'ultimo Carlo V nel 1530, dopodichè questo titolo perse d'importanza e la corona venne dimenticata. Sarà Napoleone a riscoprirla e usarla per la sua incoronazione nel 1805 come re d'Italia. I Savoia invece, pur utilizzandola nei loro stemmi e come simbolo regio, non organizzarono mai nessuna cerimonia di incoronazione, forse per evitare attriti con il papa.
Ma qual è l'origine di questa corona dalla forma insolita? In passato si pensava fosse l'elmo di Costantino, in cui la madre Elena, di ritorno da Gerusalemme, inserì uno dei chiodi con cui fu crocefisso Gesù. Recenti studi smentiscono questa ipotesi, poichè attribuiscono al diadema una data compresa fra il 415 e 631. Questa datazione, oltre alle decorazioni e alla forma, tipicamente Tardo Antiche, potrebbe portare a pensare che essa fosse la corona di Teodorico il Grande, re degli ostrogoti e poi d'Italia dal 493 al 526. Purtroppo, a smentire questa teoria ci sarebbe un ulteriore elemento, ossia il fatto che la corona presenta un diametro di soli 15 centimetri. Tali dimensioni sarebbero insufficienti per cingere il capo di un uomo. Fu per questo dettaglio che si credette fosse la corona di Teodolinda, la celebre regina Longobarda vissuta a cavallo fra il sesto e il settimo secolo. Altri storici ritengono che essa potesse essere la corona con cui venne incoronato, come re dei Longobardi, all'età di soli quattro anni, il secondogenito di Carlo Magno, Pipino. Questa teoria dimostrerebbe come mai la corona presenti dimensioni esigui. Tuttavia, ci sarebbe un'ulteriore ipotesi che spiegherebbe l'enigma sulla sua grandezza. La corona è composta da solo sei placche, anzichè otto, come si era soliti realizzarle in quell'epoca. Ciò è spiegabile dall'usanza degli imperatori bizantini di consegnare ai re barbari sottomessi o federati, tra cui Teodorico e successivamente Audoino, padre di Alboino e alleato di Giustiniano, diademi di ridotte dimensione. Una corona inindossabile spiegherebbe il motivo per cui i regnanti longobardi non si fecero mai ritrarre con essa. Per concludere, alcuni storici prendono anche in considerazione l'idea che essa fosse stata forgiata da uno degli ultimi imperatori di Roma, come Valentiniano III, incoronato ancora bambino, l'adolescente Romolo Augusto, o da colui che lo depose, ossia Odoacre.
Fonte: Carlo Bertelli; La Corona Ferrea; Ginevra-Milano; Skira; 2017.