Ogni comunità si basa su due elementi essenziali: Il diritto e l'economia, entrambe influenzate ed influenzatrici dell'altra. Il diritto in Europa, specialmente nel continente, che poi esportò in quasi tutto il mondo durante il colonialismo, si fonda sul diritto romano.
Oggi, non parleremo nello specifico degli istituti del diritto romano, ma della sua storia nel corso dei secoli. Uno degli ultimi grandi giuristi romani fu Ulpiano, morto nel 228 d.C. in seguito ad una congiura. Ulpiano ebbe come studente Modestino, non celebre come il maestro, ma pur sempre giurista illustre, la cui importanza si rifletterà nel Digesto e in generale nel Medioevo, come vedremo. Un altro grande studioso del diritto fu Papiniano che fu giustiziato nel 213 d.C. per non aver giustificato il fraticidio commesso da Caracalla ai danni del fratello e co-imperatore Geta. Con il venir meno dei grandi giuristi del III secolo, in concomitanza con la crisi del III secolo e non è un caso, il diritto romano perse quindi i suoi grandi studiosi e il loro fine ed arguto pensiero. I giuristi non erano solo studiosi del diritto, ma gli artefici stessi, attraverso le loro interpretazioni. Inoltre, disponevano di grande considerazione, tant'e che spesso suggerivano e consigliavano senatori ed imperatore su qualche costituzione da emanare. Il diritto di Roma divenne quindi, con la crisi del III secolo, in seguito all'assassinio di Alessandro Severo, confusionario e meno sottile ed elaborato, anche a causa dell'incontro-scontro con i popoli barbari. Infatti, in quegli anni si ebbe una prima mescolanza con gli usi dei popoli germanici. Nella parte occidentale dell'Impero, data la continua pressione barbara, gli imperatori non potevano di certo mettere in primo piano la tematica del riordinare il diritto, forse anche perché mancavano le menti per attuare questo piano. Al contrario, a Costantinopoli, Teodosio II, promulgò il "codice Teodosiano" nel 438 d.C., ovvero un insieme ordinato di costituzioni imperiali, quelle che oggi chiamiamo leggi, dall'epoca di Costantino. Successivamente, il primo gennaio del 439, venne promulgato anche da Valentiniano III in Occidente. Un secolo più tardi, nel 534 verrà promulgato, il codice giustinianeo. Tale grandiosa e celebre raccolta giuridica, che relegherà all'oblio la precedente raccolta di Teodosio II, comprendeva tutte le costituzioni da Adrano a Giustiniano. Il codice di Giustiniano rientra nella più maestosa e brillante opera denominata "Corpus Iurisi Civilis": costituito oltre dal Codice giustinianeo, dalle Istituzioni, una sorta di opera volta a fornire le basi del diritto a chi lo studiava, dal Digesto, composto da frammenti di materiale giurisprudenziale scritti dai più grandi giuristi romani e dalle Novelle che comprendono tutte le costituzioni emanate da Giustiniano dopo l'emanazione del Codice. Il Corpus Iuris Civilis venne realizzato dal giurista Treboniano e costituirà il fondamento del diritto europeo fino al 1804, quando Napoleone promulgherà il Code Napoleon, a cui ne seguiranno altri in tutta Europa. Il Codice voluto da Bonaparte inaugurò un nuovo sistema giuridico, stravolgendo la millenaria storia del diritto romano, dopo secoli in cui il materiale normativo si accumulava a più livelli, dalle autorità centrali a quelle regionali e locali, dando molta incertezza. Detto ciò, il codice di Napoleone si fonda comunque sulle classificazioni e sugli istituti del diritto romano, che tutt'oggi seguiamo.
Tuttavia, il Corpus Iuris Civilis in Occidente venne dimenticato, poichè il progetto della Restauratio Imperii voluta da Giustiniano e in parte realizzata, tramontò con la sua morte. Nell'800 nascerà, tuttavia, un nuovo impero in Europa, ossia il Sacro Romano Impero di Carlo Magno, in cui vigevano istituti che si basavano sul diritto romano, ma influenzati dalle consuetudini dei popoli germanici. Il Corpus venne riportato in auge, in Europa, dopo che per secoli venne letteralmente dimenticato, tant'è che se ne ignorava l'esistenza, dallo studioso dell'Università di Bologna Irnerio, di origine germaniche, vissuto forse dal 1060 al 1130. L'attività di Irnerio fu un punto focale e di svolta per la cultura e la civiltà europea. Le sue numerose glosse scritte a fianco del codice giustinianeo, poi raccolte nella Summa Codicis di Azzone, segnarono l'inizio di un diritto europeo scritto, sistematico, comprensibile e razionale, basato per intero sul diritto romano.
Le sue numerose glosse scritte a fianco del codice giustinianeo, poi raccolte nella Summa Codicis di Azzone, segnarono l'inizio di un diritto europeo scritto, sistematico, comprensibile e razionale, basato per intero sul diritto romano.